Riflessioni di uno skipper armatore

Vacanze a vela e COVID-19: come cambia il charter e il mondo del turismo nautico?

Normalmente in questo momento il rumore che accompagna la mia giornata di skipper armatore è quello della levigatrice e l’odore è quello dell’antivegetativa nel cantiere di Preveza in attesa di raggiungere la base nautica di Lefkada. La concentrazione sul lavoro lascia spazio a quella piacevole ansia che anticipa una nuova stagione di vela e la conoscenza di tante nuove persone. Quest’anno invece l’atmosfera è molto diversa, non è consentito l’accesso al cantiere e alla barca. Non è possibile per ora mettere mano agli usuali lavori di preparazione… Fortunatamente ho l’abitudine, ogni ottobre, di fare un accurato invernaggio di motore, fuoribordo e generatore con cambio olio e filtri. Ogni ottobre lavo le sentine, svuoto i mobili, igienizzo i materassi. Sono quindi avvantaggiato, mi occorre poco tempo per mettere in acqua Big Mama!

L’incertezza dei tempi del COVID-19 però ha stremato le famiglie che, se da una parte anelano ad uno spazio sereno di vacanza, dall’altra hanno forse esaurito risorse e ferie. Inoltre attendiamo misure molto severe da parte del Governo greco da attuare sulla sicurezza a bordo che implicano investimenti in professionalità e denaro e non tutte le piccole compagnie di charter, solitamente a conduzione familiare, ce la faranno a sopportarne il peso. Ancora non è noto il piano relativo alla riapertura del settore del noleggio e del turismo in genere soprattutto con riferimento all’ingresso degli stranieri. In assenza di un accordo europeo comune, i vari paesi faranno accordi bilaterali guidati sempre dalla valutazione sulla virtuosità delle misure messe in atto per limitare il contagio e forse sarà introdotto un “passaporto sanitario”. Per quanto riguarda Crociere a vela e Big Mama, sarà redatto un manuale della sicurezza apposito, la barca sarà sanificata con ozono ad ogni cambio equipaggio, gli ambienti saranno dotati di disinfettanti per le mani, saranno preferiti gruppi familiari, sarà richiesto il distanziamento sociale a terra, l’uso delle mascherine quando si va a fare la cambusa oltre a tutte le prescrizioni che il Governo richiederà.

Nessuna attività è stata risparmiata dalle conseguenze della pandemia. Eppure, la forza del vento e del mare hanno temprato il mio ottimismo. Nessuno sa cosa accadrà nelle prossime settimane, ma credo che tutti noi troveremo una rinnovata energia, il desiderio di connessione con la natura e maggiore rispetto per la vita. Credo che ognuno si ritroverà con un grande bisogno di viaggiare, non necessariamente lontano, voglia di muoversi, riconnettersi con le persone e ritrovare il contatto umano. E così penso che la vacanza in barca a vela possa aiutare a soddisfare queste necessità. Vacanze a vela e COVID-19 non sono però incompatibili perchè l’aria aperta, il mare e il sole sono sicuramento un alleato prezioso per superare le difficoltà del momento.

La barca a vela è il simbolo per eccellenza del muoversi nel rispetto della natura, alla ricerca dell’equilibrio con gli elementi e con i compagni di viaggio. Vento e mare sono grandi maestri di vita, attraverso la vela ci insegnano la pazienza, la prudenza, la saggezza. La barca a vela è il mezzo attraverso il quale si realizza una crescita interiore e si apprende il senso vero della libertà. Una vacanza in barca a vela riconcilia con il mondo perchè mostra ciò che la natura offre con generosità e ridona fiducia in se stessi e negli altri perchè permette di conoscersi a fondo per ciò che realmente siamo.